IL DEBITO L’HA EREDITATO LA “LISTA DEI CITTADINI – INSIEME PER SAVIGNANO”
UNA PREMESSA.
A beneficio dei cittadini savignanesi riteniamo necessario fornire informazioni su quello che è stato dichiarato e riportato dalla stampa locale a proposito della sentenza del Consiglio di Stato di condanna del Comune di Savignano al pagamento, ad impresa privata, di una somma, dell’ordine di 533.000 euro, per l’esecuzione di “opere compensative” ed erogazioni in denaro a favore dell’amministrazione (a guida PD) negli anni 2006-2008.
Chiediamo perciò la pazienza e la cortesia di leggere tutto il testo, proprio fino alla fine, per farsi un’opinione esauriente e informata.
LA NOSTRA RISPOSTA.
Abbiamo letto con cura il comunicato della Lista “ProgettiAmo Savignano” e del Sindaco Tagliavini.
Infatti faticavamo a credere che una Lista che, in passato, ha rivendicato l’autonomia dal PD, potesse in un sol colpo omettere, distorcere e capovolgere, argomenti per i quali sono i FATTI e i DOCUMENTI UFFICIALI A PARLARE.
Capiamo le ragioni di un’imminente campagna elettorale e la difficoltà a dire “pane al pane e vino al vino”, ma un minimo di onestà intellettuale i cittadini di Savignano la meritano.
La tesi che il Sindaco propone (o propina) è che la sua amministrazione si trova a fronteggiare un debito lasciato dalle due precedenti amministrazioni.
Amichevolmente ci rivolgiamo a lui osservando che è stato male informato.
PROCEDIAMO CON ORDINE.
Le sentenze sono tre, due delle quali favorevoli all’operato del Comune di Savignano al tempo del governo locale della “Lista dei Cittadini – Insieme per Savignano” (sindaco Germano Caroli).
Di tali esiti favorevoli l’attuale amministrazione (sindaco Tagliavini) si limita a scrivere quanto segue: “Due di queste sentenze hanno avuto un esito favorevole”. NULLA DI PIU’. DAVVERO POCO!
La ragione è senz’altro da individuare nel fatto che Tagliavini non trova conveniente riportare i contenuti di tali sentenze – una ventina di pagine in tutto – che, nel respingere richieste milionarie di risarcimento danni, riconoscono il corretto operato dell’Amministrazione della “Lista dei Cittadini”:
– nella tutela della falda acquifera sottostante un impianto per la produzione di conglomerato bituminoso autorizzato dalla precedente amministrazione (Sindaco Catia Formari) al disotto del livello del suolo per oltre dieci metri;
– nella pianificazione dell’attività estrattiva connessa ad interventi di recupero ambientale.
MA ANDIAMO AVANTI!
Scriviamo ora della terza sentenza, quella nella quale il Consiglio di Stato ha condannato il Comune di Savignano sul Panaro “al pagamento di una somma corrispondente al valore delle opere di interesse pubblico contemplate nella tabella ……”.
I fatti in questione risalgono al 2008 quando di seguito ad accordi pubblico-privati deliberati negli anni 2006 e 2007 dall’allora amministrazione del Partito Democratico, ossia l’asse portante dell’attuale amministrazione, veniva affidata, a trattativa diretta, ad imprese del settore escavazioni, la realizzazione di opere per milioni di euro e fatta richiesta di denaro per sponsorizzazioni per centinaia di migliaia di euro, con la promessa della restituzione economica in “natura”, attraverso la pianificazione di un’adeguata attività estrattiva o, in subordine, con fondi propri dell’Amministrazione comunale.
Peccato che questa ghiaia non fosse ancora disponibile in quanto l’iter di approvazione dei programmi di scavo provinciali e comunale era ancora in corso.
Il problema è qui: le imprese hanno realizzato parte delle opere e corrisposto parte dei finanziamenti per sponsorizzazione, mentre l’allora amministrazione comunale (sindaco Fornari) non ha previsto in bilancio le risorse finanziarie per pagare il debito che si andava formando.
Al riguardo della somma da corrispondere per circa 533.000 euro, evidenziamo che essa comprende, oltre che “opere compensative”, 44.000 euro per “sponsorizzazioni”, cioè somme erogate a favore del Comune (nella previsione dell’accordo stipulato, l’ammontare di tali sponsorizzazioni era addirittura pari a 135.000 euro).
Possiamo dire che è orribile pensare di degradare il territorio attraverso l’attività estrattiva per finanziare i “capricci dell’amministrazione”?
La “Lista dei Cittadini” decise di non pagare questo debito in quanto oneri assunti dall’impresa come rischio di impresa nella prospettiva di un piano delle attività estrattive in linea con gli interessi dell’impresa stessa.
Nonostante ciò, in previsione del contenzioso, l’Amministrazione della “Lista dei Cittadini”, a conclusione del proprio mandato nel 2019 accantonò, secondo le leggi di contabilità degli enti locali, un “tesoretto” di poco inferiore a 400.000 euro.
Una prima richiesta di risarcimento venne respinta dal Tribunale Amministrativo Regionale nel 2018 mentre è stata accolta dal Consiglio di Stato nel 2024, con sentenza che invita il Comune a formulare una proposta entro 60 giorni ai fini della quantificazione del dovuto sulla base di un’adeguata documentazione della spesa sostenuta dall’impresa.
Nell’auspicare che il Comune valuti attentamente la richiesta dell’impresa, segnaliamo che dalla valutazione che l’Amministrazione del sindaco Caroli commissionò, nell’anno 2010, all’Università di Bologna in merito a stime di lavori previsti in accordi similari, anche questi eseguiti sulla base di promesse di pagamento, emersero cifre ben superiori ai valori di mercato.
CONCLUDIAMO
sottolineando alla Lista “ProgettiAmo Savignano” ed al sindaco Tagliavini che:
il debito di cui si parla è da imputare alla compagine di governo del Partito Democratico in carica negli anni 2006-2008 che ha commissionato opere e richiesto finanziamenti per sponsorizzazioni senza prevederne le coperture finanziarie;
il rammarico per dover pagare tale debito – per il quale vi è comunque stato consegnato un “tesoretto” di 400.000 euro – esprimetelo verso i vostri compagni di coalizione;
è importante riportiate nei vostri prossimi comunicati stampa che suddetto debito non è relativo solo ad opere pubbliche ma anche a sponsorizzazioni di eventi, esplicitando l’interesse pubblico soddisfatto.
CHIOSA FINALE.
Dopo altre 15 anni, le scelte disastrose compiute dall’Amministrazione del Partito Democratico negli anni 2006-2008 stanno ancora producendo gravi effetti. Ricordiamo che il Piano provinciale delle attività estrattive, nonostante sia scaduto nel 2019, disegna ancora i perimetri e gli enormi quantitativi di estrazione del 2009.
Il Piano comunale delle attività estrattive che la “Lista dei Cittadini” ha approvato, ha dimezzato i quantitativi in gioco, quantitativi che potrebbero essere rimessi in discussione da una programmazione di enti di livello superiore: non si deve pertanto “abbassare la guardia”.
Lista dei Cittadini “Insieme per Savignano”.
Il Presidente, Mauro Cavalli